La Frangitura
All'arrivo in frantoio le olive vengono prima di tutto pesate
e, prima di procedere alla fase di estrazione dell'olio, vengono
sottoposte a defogliazione ed il lavaggio.
Il deramifogliatore, per mezzo di ventilatori e assi rotanti,
elimina i rami e la maggior parte delle foglie, destinati ad essere
trasformate in concime o in combustibile, la lavatrice invece elimina
residui di terra o altre impurità attraverso l'impiego di acqua potabile.
A questo punto le olive sono pronte per le successive e fasi di lavorazione:
frangitura, gramolatura, estrazione, conservazione e filtrazione che, da millenni,
seguono una logica operativa pressoché invariata.
La frangitura è la fase durante la quale le olive vengono frantumate fino
ad ottenere una pasta grossolana che contiene buccia (epicarpo), polpa (mesocarpo)
e noccioli (endocarpo) che svolgono una funzione drenante ed agevolano la successiva
separazione dell'olio dalla pasta.
I metodi di frangitura più utilizzati attualmente sono due:
quello tradizionale, che determina un ciclo di lavorazione discontinuo
e quello moderno, caratteristico dei frantoi a ciclo continuo.
Il metodo tradizionale, che va via via scomparendo, si basa sull'utilizzo
di molazze a macine di granito che, con il loro peso, schiacciano le olive;
il metodo moderno ricorre invece a frangitori a martelli o a dischi rotanti,
con il vantaggio di frantumare velocemente una grande quantità di olive, ottenendo
una pasta più uniforme e limitando al minimo il dannoso contatto della pasta di olive
con l'ossigeno.


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